A volte si dice “la situazione ha preso una bella piega”, in questo caso se la piega è plisséttata allora sarà sempre perfetta.
Nasce nei primi del novecento questa tecnica scoperta dallo stilista e pittore spagnolo Fortuny che ribellandosi alla moda del tempo creò un’abito di seta pieghettata – ondulata ispirato allo stile classico delle tuniche dell’antica Grecia.

Chi se lo ricorda l’abito svolazzante sopra alla grata della metro? Un’abito candido e meraviglioso fatto di tante pieghe che prendevano vita al passaggio del treno facendole diventare animate.
Quel getto d’aria rompeva lo schema geometrico delle linee verticali quasi a sottolineare il passaggio dalla natura composta e rassicurante a quella ribelle e leggiadra della donna, in questo caso la bellissima e indimenticabile Marilyn Monroe.

Dovremmo avere tutte nell’armadio almeno una gonna plissettata, che sia in chiffon o di seta oppure in tessuti rigidi e più economici. Consigliatissime le gonne lunghe fino al polpaccio alle donne alte e modelli corti e possibilmente a vita alta a alle minute.
Cosa comunica la gonna plisseè: partiamo da un concetto più ampio, tutto ciò che rimane morbido e poco stirato comunica comodità e informalità pertanto, tutto ciò che ha delle linee ben definite e perfette avrà un’aria più formale, più ordinata più severa. Meno formalità è data dai tessuti morbidi, leggeri e svolazzanti .

Nel caso specifico della piega plisseè la verticalità delle linee sottolinea precisione, e dona carattere e importanza nonché attira ipnoticamente l’attenzione come un pattern, la gonna inoltre crea un’aura da “fashion addicted” immediato.

Avendo un’aria cosi’ formale la si può indossare in una serata speciale, in questo caso via libera ai decolli su tacchi a spillo ma poiché è diventato un un capo abbastanza versatile oggi la vediamo indossata di giorno dalle ragazze giovani ma anche da quelle più attempate assieme a scarpe più informali come sneakers, anfibi o tronchetti.
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